28 novembre 2006 – 18 febbraio 2007
Una produzione degli Archives de la Construction Moderne de l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e del Vitra Design Museum di Weil am Rheim, Germania.
A cura di Antoine Baudin
Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
La Fondazione Ragghianti, che ha sempre dimostrato la sua attenzione verso l’opera architettonica, ha creduto di non poter privare il pubblico italiano di una grande mostra dedicata ad Alberto Sartoris, concepita con la collaborazione dell’Archivio Alberto Sartoris del Politecnico di Losanna e realizzata dal Vitra Design Museum per un prestigioso e vasto circuito internazionale.
Il successo delle esposizioni dedicate all’opera di Sartoris, a Torino per il Circolo degli Artisti a Palazzo Graneri della Roccia nel 1992 e a Como alla Galleria Civica nel 1998, costituiscono una garanzia dell’interesse del pubblico degli studiosi d’arte e di architettura che riconoscono al maestro italo-svizzero valori esemplari di interpretazione e pratica del moderno razionalista, alla base dell’attuale cultura del progetto architettonico e del design.
Alberto Sartoris, architetto e scrittore, nato a Torino nel 1901, fu uno degli iniziatori del movimento razionalista italiano. Studiò all’Ecole des Beaux Arts di Ginevra fino al 1921. A partite dagli anni ’20 Sartoris svolse un’intensa attività di teorico propagandista della cultura razionalista e nel 1932 pubblicò la sua opera capitale “Elementi dell’architettura funzionale”, studio sugli sviluppi dell’architettura contemporanea.
Attualmente ospitata presso gli Archives de la Construction Moderne di Losanna, la collezione Sartoris annovera più di 8.000 immagini originali di ragguardevole valore documentario sul piano internazionale. Vi sono rappresentati i lavori di circa 650 architetti provenienti da tutto il mondo, tra i quali Le Corbusier, Giuseppe Terragni, Hans Scharoun, Richard Neutra e Luis Barragan, solo per citare alcuni dei nomi più noti.
Inizialmente realizzate a fini documentari, molte delle fotografie rivelano anche una dimensione estetica di grande effetto. Gli scatti dei 410 fotografi presenti nella collezione sollevano nel contempo la questione dei complessi rapporti storici tra architettura e fotografia, soprattutto nel contesto temporale degli anni Venti e Trenta, quando la fotografia rivendicava la propria autonomia.
La mostra ha selezionato 180 immagini originali realizzate da 60 diversi fotografi che interessano sia edifici conosciuti e dimenticati dell’architettura moderna sia progetti dello stesso Sartoris, in considerazione dei seguenti aspetti:
– cosa veniva documentato nelle fotografie a livello internazionale e quali erano le similitudini (o le differenze) tra i vari linguaggi fotografici coinvolti;
– quanto è intenso il dialogo tra l’immagine fotografica e l’intenzione architettonica, come illustrato dal lavoro di una decina di fotografi;
– in quale rapporto si collocano la sperimentazione e l’autonomia della fotografia rispetto all’architettura.
Le immagini vengono contestualizzate con i mezzi di informazione in cui hanno assunto una posizione di preminenza. La mostra infatti presenta numerosi libri e riviste d’epoca provenienti dall’Archivio Sartoris e dall’archivio del Vitra Design Museum, oltre a mettere in relazione le fotografie con plastici di edifici creati all’uopo, nonché con una mirabile selezione di arredi di architetti le cui opere sono impresse sulla pellicola.
La qualità delle fotografie si fa più apprezzabile dal pubblico, in quanto esse sono messe a confronto con modelli architettonici e con oggetti progettati nello stesso periodo. Il confronto tra differenti realtà a diverse scale architettoniche rende la visione delle fotografie particolarmente interessante. Gli arredi originali fanno parte della collezione del Vitra Design Museum.