L’artista bambino. Infanzia e primitivismi nell’arte italiana del primo Novecento
L’artista bambino. Infanzia e primitivismi nell’arte italiana del primo Novecento
€ 30,00
Catalogo della mostra a Lucca, Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, 17 marzo – 2 giugno 2019.
A cura di Fabio Benzi, Paolo Bolpagni, Maria Flora Giubilei e Umberto Sereni.
Testi di Alessandra Belluomini Pucci, Fabio Benzi, Gabriella Biagi Ravenni, Silvestra Bietoletti, Paolo Bolpagni, Giovanna Ginex, Maria Flora Giubilei, Eleonora Barbara Nomellini, Marco Mei, Umberto Sereni.
Testo italiano, 216 p. ill. e fot. color. (27×23,5 cm.)
Editore
Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte, Lucca, 2019
ISBN
978-88-89324-46-2
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Descrizione
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Carlo Ludovico Ragghianti, in un celebre saggio del 1969 (Bologna cruciale 1914), segnalava la necessità di approfondire i legami fra il disegno infantile, l’arte medievale e la produzione figurativa nell’Italia dei primi decenni del Novecento; questo volume e la mostra di cui costituisce il catalogo raccolgono l’invito dello studioso, proponendo una nuova apertura su tale affascinante prospettiva.
Dopo una premessa dedicata agli antefatti ottocenteschi dell’interesse verso l’infanzia e le sue espressioni figurative (Adriano Cecioni, Vittorio Corcos), il libro si concentra sull’opera di alcuni artisti toscani dei primi del Novecento (Alberto Magri, Adolfo Balduini, Spartaco Carlini, Lorenzo Viani), nelle cui opere l’attenzione ai prodotti più spontanei della grafica infantile si coniuga con la fascinazione per gli arcaismi espressivi presenti nelle opere dei maestri del Duecento e del Trecento.
Questa cerchia di artisti mostra un interesse per le stilizzazioni presenti nei disegni dei bambini, nell’illustrazione per l’infanzia, così come nelle sculture romaniche, cronologicamente in anticipo rispetto alle attestazioni critiche di Ardengo Soffici (che nel 1910 aveva saputo apprezzare, primo in Italia, il primitivismo del Doganiere Rousseau) e di Carlo Carrà, i quali consigliavano, agli artisti che volevano recuperare la saldezza di «forme pure nello spazio», di trarre ispirazione dai linguaggi dell’arte popolare, infantile e medievale.
Dopo aver approfondito queste esperienze, il volume individua nel periodo della Prima guerra mondiale un momento di vasta diffusione dell’iconografia infantile e legata all’illustrazione per bambini, presentando opere di artisti di diversa provenienza e formazione, e si offre come un punto di partenza per future indagini sul fascino esercitato dall’universo infantile sull’arte italiana del Novecento.
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