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Il Medioevo è stato una presenza costante nel pensiero storico e critico di Carlo Ludovico Ragghianti. La mostra qui presentata dedicata a quel periodo offre l’opportunità di ricordare il grande studioso affrontando alcune delle tematiche che più gli stettero a cuore. L’esposizione illustra un percorso lungo circa sei secoli e lo fa muovendosi per approfondimenti tematici, fedele all’insegnamento di Ragghianti. Parte essenziale del ragionamento sviluppato è il fondamentale rapporto dialettico che esiste tra naturalismo ed astrazione.
Intorno all’esempio ben noto dell’arte monetale e della progressiva stilizzazione dei suoi modelli naturalistici, vengono raccolti alcuni esemplari della scultura tardoantica in avorio e della coeva oreficeria, con l’intento di illustrare al meglio le convergenze e le divergenze che caratterizzano i passaggi dalla crisi dell’Impero romano fino alla civiltà carolingia. Una selezione accurata dei manufatti permette di accostare reperti celeberrimi, come la lamina di Agilulfo del Museo del Bargello o il Ms. 490 della Biblioteca Capitolare di Lucca, a manufatti meno noti ma non per questo meno significativi, come i dittici consolari e le fibule di produzione barbarica. Il percorso arriva fino agli albori del XI secolo, estendendosi anche a classi di materiali di più raro accesso, come le stoffe di produzione orientale.

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